Paolo Crepet denuncia l’incapacità educativa della società

Paolo Crepet denuncia l’incapacità educativa della società

Paolo Crepet, noto psichiatra, lancia un grido d’allarme sulla crescente precocità tra i giovani, evidenziando una precoce conoscenza del sesso, un uso diffuso dei social media e l’aumento di comportamenti violenti tra i ragazzi.

Preoccupazione per l’Età Sempre Più Bassa

In un’intervista a Il Resto del Carlino, Crepet si domanda: “Oggi parliamo di 13 anni, la prossima volta di 12 anni. E poi?” Questo interrogativo sottolinea il drammatico abbassamento dell’età in cui si manifestano questi episodi.

Critica alla Società e alle Istituzioni

Crepet critica una società che ha perso la capacità di educare, attribuendo la responsabilità ai genitori e alle istituzioni. “La colpa è di tutti”, afferma, “di un’intera comunità che non riesce a far crescere bene i suoi figli. È colpa del sindaco, del vescovo, del rabbino, di chi nella comunità ha un ruolo e una responsabilità civile.”

Inefficacia delle Misure Tradizionali

Le misure tradizionali, come la sospensione scolastica, sono ormai obsolete e inefficaci. Crepet avverte che lasciare i ragazzi a casa significa spesso abbandonarli al mondo virtuale dei social network, aggravando il problema.

La Soluzione: Maggiore Presenza della Scuola

Secondo Crepet, la soluzione risiede in una maggiore presenza della scuola nella vita dei ragazzi. “Questi ragazzi vanno tenuti in aula anche il pomeriggio, magari proponendo loro attività educative, con una didattica studiata per loro”, suggerisce lo psichiatra. La scuola deve riaffermare il suo ruolo educativo senza voltare le spalle ai problemi.

Paolo Crepet sottolinea l’urgenza di un intervento educativo strutturato per contrastare la crescente precocità e promuovere un sano sviluppo tra i giovani.