L’Unione Europea approva direttiva contro la violenza sulle donne: Cosa cambia e cosa resta fuori
L’Unione Europea ha compiuto un passo significativo nella lotta contro la violenza sulle donne e la violenza domestica con l’approvazione di una nuova direttiva che stabilisce standard comuni per la protezione delle vittime e la prevenzione della violenza di genere.
La direttiva, approvata dopo due anni di negoziati e il via libera unanime del Consiglio UE (tranne il rappresentante della Danimarca), si concentra su questioni cruciali come le mutilazioni genitali femminili, i matrimoni forzati e la violenza informatica. Tuttavia, non include una definizione unificata dello stupro come reato europeo, una mancanza che ha suscitato polemiche e critiche da parte delle associazioni femministe.
Nonostante ciò, l’esecutivo comunitario potrebbe intervenire con una raccomandazione per affrontare efficacemente la violenza di genere e integrare il testo della direttiva in futuro. La direttiva prevede anche pene detentive per i reati indicati, con circostanze aggravanti che comportano pene più severe.
Marie-Colline Leroy, segretario di Stato belga per l’uguaglianza di genere, ha commentato che questa direttiva rappresenta un momento cruciale per il rafforzamento dei diritti delle donne, sottolineando l’importanza di garantire alle donne la libertà da molestie e violenze. Gli Stati membri hanno ora tre anni di tempo per recepire la direttiva nel loro diritto nazionale.
Questa approvazione segna un importante passo avanti nella tutela dei diritti delle donne nell’Unione Europea, ma resta ancora lavoro da fare per garantire una protezione completa e uniforme contro la violenza di genere in tutti i paesi membri.