L’Italia non firma la carta dei diritti LGBT

L’Italia non firma la carta dei diritti LGBT

Le Polemiche sulla Decisione Italiana

La decisione dell’Italia di non firmare la dichiarazione per la promozione delle politiche europee a favore delle comunità LGBTIQ+ ha scatenato numerose polemiche sia in Europa che tra i parlamentari italiani. Tra i più critici c’è Alessandro Zan, deputato PD e candidato alle elezioni europee, che ha espresso con rabbia il suo disappunto definendo il governo “ipocrita” per non aver apposto la firma su un testo che, a suo dire, non conteneva nulla di normativo ma rappresentava solo una dichiarazione d’intenti.

La Dichiarazione Europea

La dichiarazione, presentata dalla presidenza belga di turno della UE, mirava a promuovere politiche a favore delle comunità LGBTIQ+ e a sfruttare la Giornata Mondiale contro l’Omofobia, la Transfobia e la Bifobia come occasione per manifestare un impegno comune. Oltre all’Italia, anche Ungheria, Romania, Bulgaria, Croazia, Lituania, Lettonia, Repubblica Ceca e Slovacchia hanno rifiutato di firmare il documento. Questa scelta risulta ancora più controversa alla luce del fatto che il 7 maggio l’Italia aveva aderito a una dichiarazione simile contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia promossa dal Servizio di Azione Esterna UE.

Le Critiche di Alessandro Zan

Zan ha sottolineato l’incoerenza del governo italiano, che da una parte aderisce a dichiarazioni contro le discriminazioni, e dall’altra rifiuta di firmare impegni simbolici pochi giorni dopo. “Nella Giornata mondiale contro l’omofobia e la transfobia dichiarano che stanno facendo tutto il possibile per eliminare ogni forma di discriminazione, poi fanno l’esatto contrario qualche giorno dopo”, ha dichiarato Zan al Corriere della Sera.

Il Parere di Renata Polverini

Anche Renata Polverini, figura non di sinistra, ha espresso sorpresa e delusione per la decisione del governo. Secondo Polverini, la questione dei diritti LGBT non dovrebbe essere affrontata solo con leggi, ma cambiando la cultura. “Quanto è accaduto con la carta dei diritti LGBT mi ha amareggiato perché si dà forza a pensieri retrogradi”, ha dichiarato Polverini, aggiungendo che è fondamentale comprendere che il mondo è cambiato.

La mancata firma della carta dei diritti LGBT da parte dell’Italia e di altri otto paesi europei ha sollevato un dibattito acceso su come affrontare le discriminazioni e promuovere l’uguaglianza. Le reazioni di esponenti politici come Alessandro Zan e Renata Polverini riflettono un’ampia frustrazione e la necessità di un cambiamento culturale oltre che legislativo.